Imposta Municipale Unica (IMU)
Detta imposta varia nella sua misura da comune e comune, per tale ragione – non dovendo provvedere ad alcuna comunicazione formale, assolta già dal notaio con la registrazione dell’atto – sarà opportuno informarsi per tempo con riguardo all’ammontare.
L’IMU risulterà a carico tanto del venditore quanto dell’acquirente in base ai mesi di proprietà, e nello specifico, per il mese nel quale avviene il rogito spetterà a chi l’ha posseduta per più della metà.
Questa imposta non si applica all’abitazione principale (con residenza anagrafica) e alle relative pertinenze, escluse le abitazioni accatastate nelle categorie A/1, A/8 e A/9; per questa ragione è importante curare sin da subito l’aspetto anagrafico della residenza.
L’imposta si paga in due rate, entro il 16 giugno e il 16 dicembre, con il modello F24 (in banca o in posta), e si calcola sul valore catastale dell’immobile, rivalutato in base alle disposizioni di legge.
Tassa sui rifiuti (TARI)
La TARI è un tributo destinato a finanziare i costi di raccolta e smaltimento rifiuti, è, quindi, dovuta da chiunque, a qualsiasi titolo, occupa o conduce locali, indipendentemente dall’uso ma nei limiti dell’80% della superficie catastale per gli immobili a destinazione ordinaria e con riferimento alla superficie calpestabile, invece, per tutti gli altri.
Nel conteggio della tassa sono escluse le aree scoperte pertinenziali o accessorie non operative (giardini condominiali, cortili, ecc.) e per le parti comuni dell’edificio non detenute o occupate in via esclusiva (tetti e lastrici solari, scale, aree destinate al parcheggio).
Specifiche ipotesi di riduzioni tariffarie possono essere adottate dai singoli Comuni per cui si invita a visitare i portali web di riferimento, inoltre, la tassa è dovuta in misura ridotta per il caso in cui vi siano delle inadempienze nell’espletamento del servizio.
Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF)
L’anno successivo all’acquisto – in proporzione alla frazione annua nei quali si ha avuto possesso del bene – bisogna dar conto nella Dichiarazione dei Redditi (Modello 730 o Modello Unico) del mutamento patrimoniale di modo da assolvere correttamente l'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) dovuta sul reddito da immobili.
Questo reddito immobiliare va sommato agli altri redditi cosicché ciascuno paghi in funzione del totale dei propri redditi.
La base imponibile dell’IRPEF (ossia l'importo sul quale viene calcolata l'imposta) dipende dall'utilizzo dell'immobile, dalla sua rendita catastale, o dall'eventuale canone di locazione percepito.
L'abitazione principale e le sue pertinenze (o quella utilizzata come abitazione principale da familiari quali coniuge, parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo) è completamente esente dall'IRPEF, detta esenzione spetta nei limiti di un solo immobile.
La tassazione dell’immobile concesso in locazione dipende dalla tipologia convenuta con il conduttore:
ordinario o cedolare secca, per esempio, con la conseguenza che nel primo caso si farà riferimento esclusivamente al canone percepito, mentre nel secondo caso vi sarà un’imposta sostitutiva.
Come già detto in precedenza la percezione di un canone di locazione implica l’insorgere di un reddito suscettibile di IRPEF.
Trasferimento della residenza
Il trasferimento di residenza deve essere comunicato all’anagrafe del Comune di destinazione, portando con sé un documento di identità, il codice fiscale, la patente di guida e la carta di circolazione dei veicoli che ha intestati.
Il Comune della nuova residenza comunicherà il trasferimento al Comune in cui era precedentemente la residenza.
Se per l’acquisto avete richiesto le agevolazioni sulla prima casa, e non avete già la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile, non dimenticate di trasferirla entro 18 mesi dal rogito. Conviene comunque trasferirla al più presto per beneficiare delle agevolazioni sull’abitazione principale ai fini dell’IMU.
I documenti d’identità saranno aggiornati con il nuovo indirizzo al loro rinnovo.